Planctontech Fitonatural NEW TOP FORMULA +30% di densità Fitoplancton Vivo 1 litro

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    Cellule vive di Fitoplancton Nannochloropsis ad ALTA DENSITA'.

    Comoda bottiglietta richiudibile

    Dosaggio minimo:
    in funzione della biomassa
    1ml ogni 3 litri ogni 2/3 giorni
    spegnere il filtraggio per almeno 15/30 minuti

    Non esiste sovradosaggio in acquario

    Mantenimento 30 giorni a 2-8 gradi in frigo

    Il Fitoplancton si può anche congelare in comodi cubetti da somministrare direttamente in acquario e rimane vivo comunque fino a circa 6 mesi.


    Certificazione Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna.

    Plancton, parola di origine greca il cui significato indica “errante”, “vagabondo”.
    Sappiamo che il plancton è formato da una innumerevole quantità di piccoli organismi che vivono in sospensione nell’acqua sospinti dalla correnti oceaniche, non hanno la possibilità di opporsi a queste forze naturali, almeno in senso orizzontale, rappresentando una fonte alimentare di incredibile importanza per l’intero ecosistema marino.
    In base alle dimensioni possiamo parlare di:

    Megaplancton
    Macroplancton
    Mesoplancton
    Microplancton
    Nanoplancton

    E’ formato da fitoplancton-zooplancton-batteri e prendendo in esame le varie strategie utilizzate dagli organismi sul nostro pianeta per procurarsi le energie necessarie alla loro sopravvivenza, sì può dire il plancton racchiuda in sè i più importanti requisiti.

    Produzione – Consumo – Decomposizione

    La produzione viene affidata ad una infinità di piante acquatiche senza radici, il fitoplancton (dal greco “vegetali alla deriva”). Questi organismi grazie all’energia ricavata dal sole riescono a sintetizzare le sostanze organiche disciolte nell’acqua utilizzando le sostanze inorganiche.
    Per questo motivo vengono chiamati organismi autotrofi-fotosintetici cioè produttori che utilizzano la luce del sole.
    Il consumo è compito dello zooplancton, organismi unicellulari (protozoi) e pluricellulari (metazoi) che non avendo la possibilità di produrre il proprio alimento lo ottengono predando altri organismi, in questo caso il fitoplancton, prendendo il nome di eterotrofi, questa autotrofia-eterotrofia è una terminologia che può essere utilizzata anche per descrivere la natura dei coralli, in particolar modo per gli ermatipici.
    La decomposizione viene affidata ad una massa enorme di batteri (batterio plancton), che si occupa della trasformazione delle sostanze organiche marine in inorganiche chiude l’anello della catena alimentare in mare.
    La tabella sottostante chiarisce meglio questi concetti:

    La luce del sole colpisce la superficie dell’acqua dando la possibilità a tutti gli organismi autotrofi di vivere e riprodursi e diventare prede per lo zooplancton erbivoro a sua volta predato dallo zooplancton carnivoro e poi su sino al vertice della catena alimentare con i grandi predatori come lo squalo.
    Tutti i composti organici, dovuti al metabolismo di questi esseri, vengono lavorati dai batteri, mineralizzati e trasformati in sostanze inorganiche (fosfati nitrati ecc.) che, come abbiamo detto, queste sostanze inorganiche vengono utilizzate dalle microalghe.
    Ma il fitoplancton in alcuni casi potrebbe rappresentare anche un disastro ecologico, anche nei nostri mari, per cause naturali: temperature elevate, composti azotati in eccesso, queste piccole alghe possono proliferare al punto tale da tingere l’acqua del mare di verde o marrone dipendentemente dal tipo di alga; nel giro di poche ore tutti i composti che rappresentano il substrato alimentare del fitoplancton vengono assorbiti dalle stesse alghe, che restando senza alcun nutrimento muoiono.
    Una moria così importante di tanti organismi causa una anossia dell’acqua e la morte di altri organismi.
    Normalmente questo non avviene, comunque sia queste piccole alghe, non visibili ad occhio nudo (da 2-30 µm) vengono anche sfruttate commercialmente dalle avannotterie. che sono allevamenti che si interessano della riproduzione e accrescimento dei pesci destinati alla alimentazione umana.

    Attenzione ai Prodotti!!!
    C’è Fitoplancton e…Fitoplancton In commercio c’è un prodotto ottenuto con alghe trattate con tecnica criogenica. Non ha nulla a che vedere con i prodotti Planctontech L’immagine al microscopio ne evidenzia la chiara differenza.

    (a sinistra) Panoramica al microscopio di fitoplancton ottenuto con alghe trattate con tecnica riogenica.
    Ben visibili gli agglomerati di cellule morte. Il prodotto, pur avendo un elevato contenuto a livello nutrizionale, a causa degli agglomerati è difficilmente assimilabile dai coralli.
    (a destra) Panoramica al telescopio di Tetraselmis. E’ evidente come le dimensioni delle cellule siano omogenee e la loro notevole densità.